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lunedì 26 novembre 2012

DAMIANO CARUSO, DAL RISCHIO SQUALIFICA AD UN GIRO 2013 DA PROTAGONISTA

CARICA CARUSO


LO VOLEVANO SQUALIFICARE PER QUATTRO ANNI CAUSA UNA PRESUNTA COMPLICITA' IN UN TENTATO ACQUISTO DI SOSTANZE VIETATE. MA LUI NON CENTRAVA NULLA. DOPO UN GIRO 2012 DI GRANDI SACRIFICI, DOVE HA INDOSSATO LA MAGLIA BIANCA, IL SICILIANO SI PREPARA PER UN 2013 DA ASSOLUTO PROTAGONISTA. 

Coinvolto in una faccenda doping dai risvolti quasi paradossali Damiano Caruso alla fine è riuscito a proclamarsi innocente. La Procura Anti Doping del Coni, infatti, aveva chiesto quattro anni di squalifica per il giovane corridore siciliano che già al tempo (2010) militava nella Liqugas ora Cannondale. Fu la stessa squadra il maglia verde ha prendere subito le difese del proprio corridore con un comunicato che andò in contro tendenza rispetto alle altre squadre World Tour:
"La squadra non prenderà nessun provvedimento a carico del corridore, in attesa che la giustizia sportiva porti a termine il proprio lavoro". Il fattaccio, secondo alcune fonti molto vicine al corridore, risalirebbe al 2007, quando Damiano militava nella formazione toscana under 23  Mastromarco, dove pare un massaggiatore fosse invischiato in traffici di sostanze proibite. Due giovani corridori di un'altra squadra, incontrato Damiano in ritiro a Livigno, li chiesero di fare da tramite con il massaggiatore. Rimasto spiazzato Damiano qualche giorno dopo richiamerà il "Gatto e la Volpe" dicendo di non sentirsela e di non poterli aiutare, aggiungendo poi di non contattarlo più. Pochi mesi dopo il giovane corridore siciliano sarà chiamato a Roma per testimoniare, dove, poiché innocente, cadrà ingenuamente dalle nuvole non essendo assistito dai propri legali. La sorpresa dieci mesi dopo con la richiesta di quattro anni di squalifica, una doccia freddissma. Il tutto poi si risolse con un nulla di fatto, poiché Caruso riuscì a dimostrare la propria innocenza, non prima però di una scontata e inutile perquisizione nella sua casa in Sicilia. Ora Damiano è un ragazzo libero da pregiudizi, felice di viversi la sua carriera da corridore pulito e pronto per un 2013 colmo di aspettative:"L’esperienza del Giro d'Italia di quest'anno mi ha dato consapevolezza nei miei mezzi e affronto il prossimo anno con maggiore grinta. La squadra ha intenzione di responsabilizzarmi,voglio lavorare per fare qualcosa di buonospiega il corridore della Cannondale. “Indossare la maglia bianca è stato un grande orgoglio per me - prosegue- Basso tra di noi era il più indicato a fare questo ed era giusto lavorare per dare fiducia ad un grande campione con un grande passato. Anche quest’anno la squadra si presenterà al Giro con l'ambizione di conquistare la maglia rosa, anche se dobbiamo ancora discutere i programmi. Di sicuro, per noi è importante avere Ivan Basso come faro: è un punto di riferimento importante, ci insegna molte cose dall'alto della sua esperienza". Traspare poi nelle sue parole la voglia di mettersi in gioco e puntare addirittura al bersaglio grosso: mi piacerebbe tornare al Giro: c’è una cronometro lunga, ed è necessario lavorarci su già da adesso con tanti allenamenti. Credo che se si vuole puntare al risultato si deve andare forte anche a cronometro, è difficile vincere un grande giro andando forte solo in salita". A 25 anni Damiano Caruso è chiamato al così detto salto di qualità, dopo essere stato vicinissimo ad una squalifica che avrebbe di certo stroncato la sua carriera, ora ha la possibilità di rendersi protagonista, dimostrazione è questa che il ciclismo, non è sempre una falsa favola.