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sabato 1 dicembre 2012

IL PM ROBERTI: "non è vero che la situazione negli ultimi anni è migliorata" e "il 90% del doping è nel ciclismo".


Benedetto Roberti pm a Padova

SCONCERTANTE E INQUIETANTE E' IL QUADRO CHE EMERGE DALLE PAROLE DEL PM DI PADOVA BENEDETTO ROBERTI:" L'INTERO MOVIMENTO DEVE ESSERE RIFONDATO DA ZERO, DAI "PRIMI PEDALI", TROPPA E' L'IMPROVVISAZIONE , IL 90 % DEL DOPING E' NEL CICLISMO"

Nell esculisva intervista rilasciata al mensile Tuttobici, Benedetto Roberti pm di Padova, vuota il sacco.Sempre  molto discreto e riservato sul suo lavoro questa volta non risparmia nulla a nessuno. Le prime male parole sono per Bjarne Riis, al quale  la Federciclismo, "dovrebbe togliere la licenza". Ma se il ciclismo, ogni anno che passa, perde sempre più di credibilità e sprofonda in un baratro
che non vede uscita, secondo Roberti la colpa va attribuita ai corridori, non solo a pseudo medici stregoni o macchiavellici direttori sportivi: "Altro che poveri cocchi: i corridori sono i veri responsabili. Prima corridori, poi diesse o team manager. Ma sono sempre loro. E' da lì che inizia e finisce tutto[...] Esistono gli stregoni, ma i corridori fanno spesso tutto da soli". Ma la frase che più fa pensare è quella detta poi, alla domanda concerne un pseudo miglioramento nel mondo del ciclismo: "non è vero che la situazione negli ultimi anni è migliorata" e "il 90% del doping è nel ciclismo". "E' una questione culturale, ma anche di fatica" Un quadro sconcertante emerge dunque dalle parole del pm, che poi aggiunge:  "il mondo amatoriale è di gran lunga peggiore di quello professionistico. Sarebbe da fermare in blocco, fanno cose inaudite. Ho visto tantissime persone che si fanno le supposte di cortisone poco prima del via, lì sulla linea di partenza, davanti a tutti. E partecipanti che si iniettano con naturalezza sostanze dei ogni tipo". Una situazione drammatica e quasi paraddosale, per la quale non esita a dire che nel ciclismo "regna la più assoluta stupidità, non l'ignoranza". Ma una ricetta contro tutto questo, secondo Benedetto Roberti, esisterebbe: "Bisognerebbe controllare bene coloro i quali vanno ad insegnare ciclismo ai ragazzi. C'é troppa improvvisazione. Cacciamo tutta questa generazione di corridori falliti e di bari" . "Ci vorrebbero organi di polizia addestrati e preparati" continua il pm, "é fondamentale che si imponga alle case farmaceutiche che producono eritropoietina di introdurre un tracciante". Sembra dunque non ci sia nulla di buono all'orizzonte, almeno traspare questo delle parole di Roberti. C'è da considerare il fatto che a breve sapremo i verdetti della procura di Padova, previsti per l'11 dicembre.