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lunedì 17 dicembre 2012

LA TRADUZIONE ITALIANA DI "THE SECRET RACE" Parte II


LA TRADUZIONE ITALIANA DI "THE SECRET RACE": Introduzione di Daniel Coyle - Parte II


A circondare tutto ciò, come una tomba in acciaio temperato, è stata l'omertà: la regola del silenzio che governa la maggior parte dei corridori professionisti quando si viene a parlare di doping. Tutta la sua forza era ben esibita davanti ai nostri occhi: nella lunga storia di questo sport, infatti, non ci fu mai un corridore di grande livello che rivelò tutto sull'uso di sostanze proibite. Corridori ma anche semplici dipendenti di squadre professionistiche che osavano parlare o sfiorare minimamente l'argomento doping furono cacciati della detta "fratellanza" e trattati come traditori.
Con così poche informazioni affidabili riguardo al doping è stato un "esercizio di frustrazione", specialmente quando si parlava di Lance Armstrong, la cui icona di belligerante contro il cancro ha permesso una parziale  esclusione da certi argomenti.Quando" la guerra" era finita, mi volli trasferire ad altri progetti, l'obbiettivo era quello di chiarire una volta per tutte il Pianeta di Lance, che fino ad allora mi si mostrava sempre sfuggente come se lo avessi guardato velocemente dallo specchietto retrovisore della mia macchina. Così, nel mese di maggio(2010) tutto cambiò. Il governo americano aprì un'indagine con una vera giuria pronta ad iniziare quello che sarebbe diventato il caso Armstrong, indagato con il suo Team, la U.S Postal. Le linee guida della causa furono: truffa, associazione a delinquere, estorsione, corruzione di funzionari stranieri e di intimidazione dei testimoni. L'indagine fu condotta dal procuratore federale Doug Miller e l'investigatore Jeff Novitzky, famoso poichè ricoprì un ruolo importantissimo nel caso Balco. In quell'estate hanno cominciato a puntare un riflettore molto forte negli più angoli bui del "pianeta Lance": compagni di squadra del texano, membri dello staff e gli amici furono chiamati a testimoniare davanti a una giuria a Los Angeles. Io cominciai a ricevere chiamate. Fonti mi dissero che l'inchiesta era molto grande e sempre più crescente, giorno dopo giorno, mese dopo mese: Novitzky aveva scoperto un testimone oculare che avrebbe testimoniato quanto Armstrong trasportatò, utilizzatò e distribuitì sostanze vietate, questa testimonianza poteva giustificare anche il fatto quanto Lance potesse aver avuto accesso a farmaci sperimentali e a processi di sostituzione del sangue. Il dottor Michael Ashenden, uno specialista australiano nell'antidoping  che aveva lavorato su diverse inchieste doping importanti, mi disse: "Se Lance riesce ad uscire da tutto questo, sarebbe  l'Houdini del sangue". Mentre le indagini progredivano, ho cominciai a sentire il lavoro svolto incompiuto, la sensazione era quella che poteva essere l'unica l'occasione per scoprire la vera storia dell'era Armstrong. Il problema era sostanzialmente che non potevo pubblicare questa storia da solo, avevo bisogno di una guida, qualcuno che visse in questo mondo ed era disposto a rompere l'omertà che ci regna. C'era solo un nome da considerare davvero: Tyler Hamilton. Tyler Hamilton non era sicuramente un santo, ma era stato uno dei ciclisti al top delle classifiche mondiali per molti anni e ciò gli valse una certa notorietà.Vincitore alle Olimpiadi della medaglia d'oro a cronometro, ma poi fu arrestato per doping nel 2004 e fu radiato, esiliato da questo sport. Il sui rapporti con Armstrong iniziarono più di dieci anni fa, egli fu il primo sottotenente del texano alla US Postal tra 1998-2001, per poi  diventare rivali quando Hamiton lasciò la U.S per correre come leader in CSC e Phonak.