http://hst.tradedoubler.com/file/20649/tdpull/domain_verification_code_example.gif Verona Cycling: LANCE AMSTRONG : BICI ,EPO, TRASFUSIONE E TESTOSTERONE http://hst.tradedoubler.com/file/20649/tdpull/domain_verification_code_example.gif

venerdì 18 gennaio 2013

LANCE AMSTRONG : BICI ,EPO, TRASFUSIONE E TESTOSTERONE


Lance Edward Armstrong nasce a Plano il 18 settembre 1971 . Vince tanto ma col trucco . Con le sue dichiarazioni riassumo in breve l’ immagine di questo corridore e quello che ha fatto in tanti anni di professionismo. "Siamo qui perché c'è stata un’indagine federale e alcuni ciclisti sono stati chiamati a testimoniare. Poi l'Usada ha iniziato la sua indagine. Quando l’indagine federale è stata chiusa ero convinto di averla fatta franca". "Il mio ritorno alle corse non è piaciuto a Floyd Landis. Da li è nato tutto". Landis, compagno di squadra di Armstrong alla Us Postal, è stato tra i primi accusatori del "sistema" doping creato attorno a Lance "Non ho ostracizzato Landis, penso che lo abbia fatto il ciclismo. Se non fossi tornato alle corse in questo momento non saremmo seduti qui". "Rimpiangi di essere tornato?", la domanda di Oprah Winfrey. "".

"Un mio grande difetto è che mi aspettavo sempre di ottenere quello che volevo. Non ci sono scuse per quello che ho fatto. Ci sono persone alle quali ho fatto del male e che non mi perdoneranno mai, lo capisco. Vorrei riuscire a parlare con queste persone direttamente, questo è uno dei miei obbiettivi".


Lance resta glaciale come quando correva. Fa impressione pensare la razionalità assoluta del suo approccio al doping. E ancora adesso dice che non pensava di barare. Considerava il doping esattamente come l’allenamento. Come "l’aria da mettere nei tubolari e l’acqua da mettere nelle borracce”. Terribile! Anche in questa intervista calcola tutto. Sa quello che può e vuole dire. "Dal mio punto di vista doparsi era come mettere aria nelle gomme o acqua nelle borracce, lo facevano tutti: questa almeno era la mia visione". "Per tutta la mia vita quando qualcuno diceva qualcosa che non mi piaceva la mia reazione era di attaccarlo". Questa la risposta sul doping prima della malattia. "Mi dopavo prima del cancro ma non ero un bullo, lo sono diventato dopo".  "Era molto semplice. Il cocktail che prendevo era Epo, trasfusioni e testosterone, ma nemmeno troppo...". Paura? "No, non avevo paura di essere beccato". Durante l'intervista Oprah Winfrey tesse il racconto con inserti che riassumono la vicenda e interviste a Travis Tygart, capo dell'Usada che ha chiuso l'inchiesta che ha inchiodato Armstrong. "La cultura in quel momento era quella che era, senza doping non si vincono 7 Tour... Qualcuno dice che c’erano 200 corridori al Tour e forse 5 non si dopavano... penso che aveva ragione. L’idea che qualcuno dei mie compagni fosse stato forzato o costretto a doparsi non è vera. Non è facile per uno come me chiamare qualcun altro bugiardo, ma non ho obbligato nessuno a farlo".  


"Questa storia era così perfetta per così tanto tempo: ho battuto il cancro, ho vinto sette tour, con un matrimonio perfetto. Ma non era vero..."
A risentirci
Giulio Carcereri.