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lunedì 18 febbraio 2013

ALI NEFFATI E IL GIORNALISTA


File: 1913.jpg Ali NeffatiCari lettori , non me ne voglio fare un vanto, ma ho scoperto che il primo Africano a correre il Tour de France fu un diciottenne Tunisino di nome Ali Neffati , nato il 22 gennaio 1895 a Tunisi e morì nel mese di aprile del 1974 a Parigi .
Era il 1913 ,si procurò una bici e due giorni dopo si iscrisse al Tour ; a quei tempi si poteva fare così , infatti la gara era aperta a chiunque . Non se la cavava affatto male in bicicletta , e in quell’ anno diventò l’ idolo dei fan e dei giornalisti per un motivo molto particolare .
Durante la corsa a tappe più famosa del Mondo non si tolse mai il Fez , il suo copricapo regionale , il casco ovviamente non esisteva e lui fu protagonista di questa novità esotica.
Ma la consacrazione di questo giovane personaggio fu durante la tappa più calda e dura di quell’ anno : la Brest – La Rochelle di ben  quattrocentosettanta chilometri . Infatti il giornalista ,Henry Desgrange stupefatto si avvicinò in corsa  a Neffati per chiedergli : “  Non senti troppo caldo , mon petit ? “  e l ‘ Africano rispose : “ No no , Missie Desgrange , anzi “- aggiunse- , “Ho piuttosto freddo “!!!
Forse il ragazzo non era proprio sincero ma per un motivo a nessuno ben chiaro , scese dalla bicicletta e non terminò nemmeno il Tour , né ne iniziò un altro.
Infatti Nonostante la battuta d'arresto ha causato alla sua carriera con la prima guerra mondiale , è tornato al potere nel 1918 e divenne specialista delle corse di un  giorno e su pista  . Corse in tutti i velodromi del Mondo ;dalla  Francia, Italia o Stati Uniti fino al suo pensionamento nel 1930 .
Quel ragazzo al giornalista Desgrange rimase impresso e decise di dargli un lavoro come corriere al suo giornale “ L’ AUTO “. Ali si spostò  poi a “ L’EQUIPE “e continuò a svolgere con umiltà e impegno il suo lavoro.
Morì nel mese di aprile del 1974 a Parigi ; vittorie importanti conquistate in carriera ci furono , soprattutto su pista .
Viene descritto da Jacques Dorr, in un passaggio del suo libro “Breve storia del ciclismo in Nord Africa”, come :  "dotato di straordinario coraggio e di una affabilità notevole" , con queste parole si può identificare questo grande ma poco conosciuto  Tunisino nella grande storia del ciclismo ..


                                                 A risentirci :
                                                 Giulio Carcereri